Benvenuti

Ci sono storie che si perdono nel silenzio.
Questa è la voce ritrovata di una donna che ha scelto la libertà,
e l’ha pagata con l’oblio.

Cornelia Lovato, nome di battaglia “Amelia”, staffetta partigiana.
Questo blog racconta la sua vita, i suoi gesti, i suoi silenzi —
e le memorie che ci ha lasciato, anche senza saperlo.



Cornelia “Amelia” Lovato era mia prozia. Una staffetta partigiana, una donna che ha scelto la libertà in un tempo in cui significava rischio, solitudine, e spesso silenzio dopo la guerra. Ho deciso di raccogliere ciò che resta della sua voce — tra i ricordi dei miei nonni, tra le tracce sfuggite agli archivi ufficiali. Questo blog nasce da un'esigenza personale e affettiva. Scrivo per restituirle voce, per ricordare chi ha resistito, anche nel silenzio. Un atto di memoria. Una piccola ribellione alla dimenticanza.


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Per Cornelia Lovato “Amelia”   23.03.1923 - 28.04.1945  Mio nonno diceva che era "tutta matta". Non lo diceva con rabbia, ma con quell’affetto ruvido e spigoloso che si ha verso chi ha scelto di non obbedire. Mia nonna, invece, non le ha mai perdonato quella scelta. Cornelia era sua amica, successivamente sarebbe diventata sua cognata, per mia nonna la Resistenza era un errore, uno scandalo, un affronto. Cornelia non stava dentro il disegno che ci si aspettava da una ragazza degli anni ’40. Era nata libera, in un tempo che alla libertà femminile non si poteva nemmeno dare un nome. La vedeva come una ribelle fuori posto, una donna che si era tirata addosso guai non solo per sé, ma per tutta la famiglia. E aveva ragione. La scelta di Cornelia ha avuto ripercussioni. Documenti bruciati. Ricordi spezzati. Ferite mai veramente cicatrizzate. Sovversiva, partigiana, e soprattutto donna. Ma non si è mai pentita. E anche se oggi restano solo frammenti, io — sua pronipote — posso ...
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